21-12-2014, 08:37 PM
Come hai trascorso le vacanze:
Vacanze tradizionali le mie. Niente Mar Rosso, Canarie, Seychelles, Maldive. Mar Mediterraneo, anzi Adriatico. Riviera romagnola. Stabilimento balneare, ampia spiaggia, cabine, giochi per i bimbi, file di ombrelloni, sole, belle ragazze, coppie obese e piccoli che frignano. Per il resto calma piatta e un filo di annoiata disperazione. Nell'appartamento sempre un po' troppo piccolo e scomodo, ma dotato di ascensore, in compagnia di mamma che cucina e papà che porta giù il sacchetto dell'immondizia, quando non legge assorto il giornale seduto sulla poltroncina di plastica del balcone interno.
Ormai, anno dopo anno, si è formata in spiaggia una piccola comunità di adulti che si rincontrano ogni estate e si aggiornano su separazioni, divorzi, malattie, rimedi miracolosi contro l'artrosi, diete, conti della spesa, aspirazioni, speranze e paure, mentre noi ragazzi giochiamo a calcio, a racchettoni, a beach volley, nuotiamo in piscina, facciamo il bagno in mare, camminiamo sul bagnasciuga, corriamo in bici, corteggiamo le ragazze più carine, cercando di sedurle con sguardi intensi e assassini. Salvo che le squinzie immancabilmente si stancano del gioco troppo presto e non hanno occhi che per il bagnino palestrato.
Per la maggior parte del tempo ce ne stiamo però lì, adulti e ragazzi, sui lettini, ad arrostire sotto il sole. Un bel paradosso: mentre in città d'estate cerchiamo in tutti i modi i luoghi ombreggiati per fuggire gli intensi raggi solari, qui ci arrendiamo adoranti e ustionati alla divina stella. E tutto per poter esibire al rientro in città, per soli quindici giorni, l'abbronzatura perfetta che farà crepare d'invidia vicini e conoscenti.
Per ingannare il tempo, nei pomeriggi più solitari, io quasi sempre mi porto in spiaggia un libro, in genere qualche novità, per non arrivare alla riapertura delle scuole troppo arrugginito. E quasi mi dispiace che il sole, la sabbia, e l'appiccicosa protezione solare presto mi sciupino il mio libro nuovo, rendendolo quasi inutilizzabile
Inoltre mi diverte osservare le letture dei vicini. E' tutto un pullulare di Ken Follett e John Grisham. La maggior parte sembra aver comprato i libri a chilo, come la frutta. Più che la qualità della lettura sembrano prediligere grossi volumi a basso costo.
Quando sono solo, perché non ho amici a tiro, mi spingo fino al molo, sugli scogli, a godermi il panorama, l'orizzonte ampio, fantasticando sulle coste lontane, mentre una sottile brezza mi raffredda la pelle accaldata.
Sotto l'ombrellone, di solito, se non leggo, ascolto la mia musica preferita, con le cuffie, da persona bene educata. E, quando mi fermo ad osservare il mare dal lettino, devo dire che mi sembra davvero bello, con quel suo blu cobalto e lo sciabordare regolare delle onde. Pazienza, se poi, avvicinandosi, capita di scoprire non di rado alghe, meduse, carcasse di animali e detriti di ogni tipo.
Di sera ci si deve innanzi tutto difendere dalle zanzare, ungendosi di autan. Poi il tempo lo si ammazza con la solita pizza, il gelato, il karaoke, la sala-giochi. Quando, esausti dopo una giornata di sole, non si rimane in casa a guardare tutti insieme la tv.
Il dramma è quando piove o c'è brutto tempo. Allora si fa su e giù per il viale principale a esaminare le vetrine dei negozi più alla moda, si litiga e si fa la pace in famiglia, sotto gli alti pini marittimi, sempre col pericolo che qualche grossa pigna decida di incrociare la propria traiettoria di caduta con la nostra testa. Si finisce con lo sbadigliare, mentre si rimpiangono quasi i mesi di scuola.
Uno dei momenti più belli della vacanza è per me la mattina, quando vado a fare la colazione al bar. In città non mi concedo quasi mai questo lusso e poi lì è diverso: si va sempre di corsa e non si ha mai tempo. Qui è una delizia sedersi al tavolo, essere serviti, godersi il caffè del cappuccino e la crema della brioche, che entrando in circolo, danno una benefica sferzata al cervello ancora intorpidito dal sonno, mentre contrastano con efficacia il calo notturno degli zuccheri. Alla fine mi alzo dalla sedia pieno di energia e di gioia di vivere.
La cosa più bella delle vacanze, in assoluto, è però quando si stringono nuove amicizie o quando si sta in armonia con il gruppo dei vecchi amici. Il tempo allora passa veloce, tra battute, risa, giochi e confidenze. E si vorrebbe che la bella estate non finisse più.
(tema svolto da n.l.)
Vacanze tradizionali le mie. Niente Mar Rosso, Canarie, Seychelles, Maldive. Mar Mediterraneo, anzi Adriatico. Riviera romagnola. Stabilimento balneare, ampia spiaggia, cabine, giochi per i bimbi, file di ombrelloni, sole, belle ragazze, coppie obese e piccoli che frignano. Per il resto calma piatta e un filo di annoiata disperazione. Nell'appartamento sempre un po' troppo piccolo e scomodo, ma dotato di ascensore, in compagnia di mamma che cucina e papà che porta giù il sacchetto dell'immondizia, quando non legge assorto il giornale seduto sulla poltroncina di plastica del balcone interno.
Ormai, anno dopo anno, si è formata in spiaggia una piccola comunità di adulti che si rincontrano ogni estate e si aggiornano su separazioni, divorzi, malattie, rimedi miracolosi contro l'artrosi, diete, conti della spesa, aspirazioni, speranze e paure, mentre noi ragazzi giochiamo a calcio, a racchettoni, a beach volley, nuotiamo in piscina, facciamo il bagno in mare, camminiamo sul bagnasciuga, corriamo in bici, corteggiamo le ragazze più carine, cercando di sedurle con sguardi intensi e assassini. Salvo che le squinzie immancabilmente si stancano del gioco troppo presto e non hanno occhi che per il bagnino palestrato.
Per la maggior parte del tempo ce ne stiamo però lì, adulti e ragazzi, sui lettini, ad arrostire sotto il sole. Un bel paradosso: mentre in città d'estate cerchiamo in tutti i modi i luoghi ombreggiati per fuggire gli intensi raggi solari, qui ci arrendiamo adoranti e ustionati alla divina stella. E tutto per poter esibire al rientro in città, per soli quindici giorni, l'abbronzatura perfetta che farà crepare d'invidia vicini e conoscenti.
Per ingannare il tempo, nei pomeriggi più solitari, io quasi sempre mi porto in spiaggia un libro, in genere qualche novità, per non arrivare alla riapertura delle scuole troppo arrugginito. E quasi mi dispiace che il sole, la sabbia, e l'appiccicosa protezione solare presto mi sciupino il mio libro nuovo, rendendolo quasi inutilizzabile
Inoltre mi diverte osservare le letture dei vicini. E' tutto un pullulare di Ken Follett e John Grisham. La maggior parte sembra aver comprato i libri a chilo, come la frutta. Più che la qualità della lettura sembrano prediligere grossi volumi a basso costo.
Quando sono solo, perché non ho amici a tiro, mi spingo fino al molo, sugli scogli, a godermi il panorama, l'orizzonte ampio, fantasticando sulle coste lontane, mentre una sottile brezza mi raffredda la pelle accaldata.
Sotto l'ombrellone, di solito, se non leggo, ascolto la mia musica preferita, con le cuffie, da persona bene educata. E, quando mi fermo ad osservare il mare dal lettino, devo dire che mi sembra davvero bello, con quel suo blu cobalto e lo sciabordare regolare delle onde. Pazienza, se poi, avvicinandosi, capita di scoprire non di rado alghe, meduse, carcasse di animali e detriti di ogni tipo.
Di sera ci si deve innanzi tutto difendere dalle zanzare, ungendosi di autan. Poi il tempo lo si ammazza con la solita pizza, il gelato, il karaoke, la sala-giochi. Quando, esausti dopo una giornata di sole, non si rimane in casa a guardare tutti insieme la tv.
Il dramma è quando piove o c'è brutto tempo. Allora si fa su e giù per il viale principale a esaminare le vetrine dei negozi più alla moda, si litiga e si fa la pace in famiglia, sotto gli alti pini marittimi, sempre col pericolo che qualche grossa pigna decida di incrociare la propria traiettoria di caduta con la nostra testa. Si finisce con lo sbadigliare, mentre si rimpiangono quasi i mesi di scuola.
Uno dei momenti più belli della vacanza è per me la mattina, quando vado a fare la colazione al bar. In città non mi concedo quasi mai questo lusso e poi lì è diverso: si va sempre di corsa e non si ha mai tempo. Qui è una delizia sedersi al tavolo, essere serviti, godersi il caffè del cappuccino e la crema della brioche, che entrando in circolo, danno una benefica sferzata al cervello ancora intorpidito dal sonno, mentre contrastano con efficacia il calo notturno degli zuccheri. Alla fine mi alzo dalla sedia pieno di energia e di gioia di vivere.
La cosa più bella delle vacanze, in assoluto, è però quando si stringono nuove amicizie o quando si sta in armonia con il gruppo dei vecchi amici. Il tempo allora passa veloce, tra battute, risa, giochi e confidenze. E si vorrebbe che la bella estate non finisse più.
(tema svolto da n.l.)