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I giovani non sono "tutti" invisibili - SilvioPassalacqua - 24-11-2007 Dal sondaggio sul rapporto dei giovani con la politica pubblicato recentemente da ?Famiglia Cristiana?, emergono alcuni dati che, credo, valga la pena sottolineare. Il 40 per cento dei giovani intervistati afferma di interessarsi molto o abbastanza alle vicende politiche in generale. Un dato tutt?altro che scontato, visti i fiumi d?inchiostro versati per dimostrare il disinteresse e l??invisibilit?? delle giovani generazioni italiane. D?altronde, che i giovani cerchino di capire, di trovare il ?bandolo della matassa? nell?immenso bailamme politico di questi ultimi mesi, mi pare cosa meritoria, se non addirittura eroica. La spiegazione di questo atteggiamento ? in fondo abbastanza semplice: in gioco, in un modo o nell?altro, c??, non tanto il loro presente, quanto il loro futuro, e i giovani rispetto a questo non possono non essere sensibili. Il fatto che si interessino di politica per? non vuol dire che abbiano un buon giudizio dell?operato dei politici italiani. Tutt?altro. Il 90 per cento dei giovani intervistati ha poca o per nulla fiducia in loro. Dicono che si fanno i loro interessi e che hanno troppi privilegi. A dire il vero in questo caso le risposte seguono dei clich? che sempre accompagnano chi ricopre posti di potere. E? significativo per? che la totale sfiducia verso i politici sia cos? alta. Ancora una volta si registra una profonda incapacit? della politica ad intercettare i bisogni dei cittadini e, in questo caso, dei cittadini giovani. Giovani che ancora vedono nel lavoro e nella famiglia i valori pi? importanti che la politica dovrebbe tutelare, i valori oggi pi? a rischio, pi? difficili da salvaguardare. Sotto i bombardamenti di una societ? che pi? che ad unire pensa a disgregare e a rendere tutto traballante ed insicuro, ritenere centrali valori come questi ? una sfida che ci restituisce un ritratto inedito, forse dimenticato, dei giovani italiani. Guardare il bicchiere mezzo pieno per?, quel 40 per cento di temerari che si inoltrano quotidianamente nella selva dell?informazione politica, non ci deve far dimenticare che pi? della met? dei giovani prova disinteresse, e si potrebbero usare termini ben pi? forti, per tutto ci? che ? politico. Vi sono giovani che non aprono un giornale, che leggono pochissimo, che, anche se iperconnessi alla ?rete?, vivono completamente scollegati dai luoghi della comunit? in cui si prendono le decisioni, in cui si dovrebbe lavorare per il ?Bene Comune? del Paese. Questi giovani certo dovrebbero cambiare. Per far questo per? non possono non essere aiutati. E forse, se la politica oggi riuscisse a trasmettere una testimonianza sincera di servizio e di impegno nella realizzazione del bene della comunit?, molte persone, compreso quel 60 per cento di giovani disinteressati, un quotidiano ogni tanto lo comprerebbero. Autore : Cristian Carrara - 23/11/2007 |